Oggi rubo una cosa che mi hanno passato da Facebook, scritta da Riccardo Deserti a cui va il mio plauso.
Piccolo manuale per non farsi fregare dalle analisi (degli sciachimisti n.d.r.).
Io non
sono un chimico. Non sono un esperto di analisi, né un tecnico di
laboratorio. Per questo, prima di prendere in considerazione una
qualunque analisi di laboratorio, mi sono fatto un piccolo vademecum che
ho intenzione di condividere.
1) verificare il tipo di campione ed il metodo di raccolta.
Se sto campionando aria, non ha senso che il campione sia polvere. Se
sto campionando acqua, non ha senso che il campione sia fango.
Le
analisi devono riportare sempre il tipo di campione preso in
considerazione ed il metodo di raccolta. Se prendo una ragnatela con le
mani sporche di polvere, la polvere contaminerà la ragnatela.
E
per la cronaca, polvere e fango, contengono particelle metalliche. Il
suolo stesso è chiamato in chimica SiAl, perché contiene silicio e
alluminio principalmente.
2) verificare le unità di misura.
Milli = millesa parte
Micro = milionesima parte
nano = miliardesima parte
Pico = millimiliardesima parte
Se un limite è 2 milligrammi, trovando 200 microgrammi di qualcosa, si è al 10% del limite
3) verificare i limiti di riferimento
Un medico non userebbe mai i limiti delle urine per verificare le analisi del sangue, non fatelo neanche voi.
Non ha senso usare i limiti dell'acqua potabile per l'acqua piovana. Se
dopo che è piovuta e passata nei fiumi, è costretta a passare per un
potabilizzatore, prima di finire nell'acquedotto, ci sarà un perché.
Così come non vi berreste mai il fango, e via discorrendo.
4) verificare sempre l'ambiente di raccolta.
Troverete sempre alluminio dentro un aereo (è fatto di alluminio).
Troverete sempre bario in una casa moderna, lo contengono i vetri e le
vernici. Troverete sempre piombo e metalli vicino alle industrie, tra le
vernici ed i residui delle combustioni.
5) controllate sempre la correlazione tra quello che raccogliete e cosa pensate l'abbia lasciato.
La pioggia raccoglie inquinamento atmosferico, piuttosto che le scie in
quota. Nanoparticolato disperso a 2000 metri, ci mette fino a 2 giorni
per scendere a terra. A 10000, fino a 20 giorni. E le ragnatele sono
fatte per essere trasportate dal vento. È praticamente impossibile che
appartengano alle scie che avete sopra la testa.
6) un campione, da solo, non vuol dire niente.
Se un giorno trovo una sostanza nel terreno, è un indizio, non una
prova. Occorre fare più di un prelievo. Controllare la variazione di
questa sostanza nel tempo. Si pensa che le scie siano la causa? Si
controlla anche un terreno dove non vi sono scie. Si controlla
l'aumentare od il diminuire di questa sostanza in relazione al passaggio
di aerei. Si fanno più campioni lungo tutto il terreno.
7) non lasciatevi incantare dai mineralogrammi del capello.
Il mineralogramma, fatto sulle ossa degli scheletri, ha mostrato un
aumento dei metalli pesanti, a partire dalla rivoluzione industriale.
Così come quello dei capelli. Collegare questo assorbimento alle scie, è
un errore di correlazione di comodo.
8) una volta seguite tutte le regole, fare interpretare i dati da uno o più esperti.
Il numero nudo e crudo, non serve. Occorre interpretare i dati. E per
farlo occorre qualcuno che sappia fare. Come per le analisi del sangue.
Non basta vedere che ho i globuli bianchi alti, per sapere cosa ho. Mi
ci vuole un medico. Per le analisi di laboratorio, ci vuole un chimico.
Ancora complimenti.
Sincerely yours
Howling Mad